Partendo dalla lettura di un articolo – Vivere e muoversi nella città fragile -, il primo appuntamento dedicato al tema delle barriere architettoniche ha permesso ai ragazzi di ragionare su quali sono gli ostacoli per la mobilità in città, conoscere i “codici tattili” e l’esperienza delle strade scolastiche, preparare infine un’intervista a Paolo Moscogiuri, architetto, autore del libro La città fragile.
Il secondo appuntamento ha cercato di approfondire i molti spunti emersi dall’intervista (Sguardi sulla città fragile). Mimo e taboo hanno consentito di individuare alcune parole/concetto (“città-sistema”, “architetto, papà e amico”, “disabile o persona con disabilità?”, “velocità”…), prima di leggere e discutere insieme le risposte. Gli ultimi minuti dell’incontro sono stati dedicati a raccogliere alcuni brevi pensieri scritti, individualmente o a coppie: è nato una sorta di pastone giornalistico che arricchisce ulteriormente l’intenso percorso di studio e scambio.
In base a quanto abbiamo studiato e discusso nelle ultime due lezioni posso confermare che le persone con disabilità soffrono molto le barriere architettoniche. Queste infatti limitano la loro autonomia e rendono difficile lo spostamento da un marciapiede all’altro: a Roma è rarissimo vedere delle persone con la sedia a rotelle che si muovono senza l’aiuto di qualcuno. (Marco)
Non avevo mai pensato agli ostacoli che le persone con disabilità devono superare per poter vivere normalmente all’esterno delle proprie case. Sotto questo punto di vista Roma non è molto avanzata: gli aiuti in strada per queste persone si trovano soltanto in alcuni tratti, costringendo tante persone a dipendere da qualcuno, cioè familiari o amici. In realtà, spesso anche nelle relazioni con gli altri queste persone vengono trattate diversamente: non è giusto. (Estefania)
È importante studiare il tema delle barriere architettoniche. Secondo noi dovrebbero approvare una nuova legge per aiutare le persone con disabilità. (Gentle, Dustin)
Il tema della barriere architettoniche è importante per imparare a vivere in una città vivibile. È un tema che serve a favorire l’autonomia di chi ha meno possibilità degli altri, altrimenti sarebbe costretto a non uscire o ad essere costantemente accompagnato. Per questo alcune soluzioni come i “codici tattili” andrebbero applicati di più, ma soprattutto dovrebbero essere rimossi o modificati i potenziali pericoli per le persone diversamente abili. (Camilla, Andrei)
Nel nostro quartiere non ci sono molti aiuti per i disabili, ad esempio non ci sono molti scivoli sui marciapiedi. Noi, nel nostro piccolo, potremmo aiutare le persone che si muovono con la sedia a rotelle a salire e a scendere un marciapiede, in fondo si tratta di pochi secondi. Oltre a questo potremmo andare a parlare con le persone del Comune di Roma per chiedere di eliminare gli ostacoli. (Antonio e Jacopo)
Pensiamo che sia ingiusto per le persone con disabilità non poter percorrere le strada a causa delle barriere architettoniche. (Sabrina e Valerio)
Secondo noi la città andrebbe progettata con numerosi codici tattili. (Francesca, Fabio, Mario)
A Roma le strade non sono sufficientemente confortevoli per le persone con disabilità: si potrebbero aggiungere delle pedane per chi ne ha bisogno, mentre per i non vedenti si potrebbero facilmente aggiungere dei suoni ai semafori. (Ginevra, Elisabetta)
Siamo d’accordo con tutto quello che abbiamo discusso: è vero che possiamo migliorare la vivibilità delle città per tutti, speriamo che accada presto. (Roberta e Matteo)
LEGGI ANCHE: