La domanda sembrerebbe presupporre una risposta scontata, perfino banale. In un tempo in cui oltre quattro miliardi di persone nel mondo (quasi 50 milioni in Italia) possono accedere a una rete che in pochi secondi ci permette di consultare enciclopedie e notiziari di ogni angolo del pianeta, come si fa a chiedere a Carolina se sia informata più lei o suo nonno alla sua età? Eppure, al di là della evidente provocazione, se non ci ferma in superficie e se, soprattuttto, si considera l’enorme mole di informazione inutile o falsa che circola in rete e sui social, la realtà è un po’ più complessa di quello che sembra. La conclusione è chiara: la straordinaria ricchezza che ci offrono le tecnologie bisogna saperla usare

Informati noi? Crediamo di essere informati, tutti dicono che le nuove generazioni, grazie all’uso di internet, siano più aggiornate sui fatti, già incluse nella vita reale. Ma non sanno che in realtà è esattamente il contrario.
Questo, ovviamente, non vale per ogni singolo ragazzo. Molti sì, sono informati su argomenti come, il covid, la politica, le guerre, la storia, sono queste le persone che fanno della tecnologia un uso corretto; non inappropriato. Allo stesso tempo ci sono persone che usano i social network in modo scorretto, il più delle volte anche pericoloso, non tanto per la persona in sé, ma per le persone che attraverso applicazioni come instagram, twitter, tik tok, facebook, possono entrare in contatto con dei malintenzionati.
Un altro motivo per cui queste piattaforme possono essere nocive, sono le fake news, delle notizie che arrivano da fonti sconosciute, che possono influenzare la vita di un giovane e che magari possono riguardare anche la più stupida delle cose, ma che, una volta postate su internet, possono essere viste da chiunque, da un adulto a un bambino di appena 5 anni. Nonostante io sia una ragazza di 13 anni, favorevole all’uso della tecnologia, ma soprattutto all’utilizzo di questi dispositivi ed entusiasta per tutti i benefici che la tecnologia ha portato nelle nostre vite, penso che ci sia un limite a tutto: affidare un cellulare ad un bambino cosi piccolo non è una cosa da prendere in considerazione, non tanto per il fatto di dare a un ragazzino un oggetto di tanto valore ma, principalmente, per i danni che questo può comportare. Perché alcuni ragazzi hanno perso la vita a causa di queste false notizie o per colpa di assurde sfide che girano online. Quindi sì, probabilmente a causa di questi motivi, ne saprebbe più mio nonno che, alla mia età, per informarsi un po’ più sul mondo acquistava un semplice giornale.
Carolina (3I)

Questa pagina web fa parte del corso propedeutico di giornalismo digitale promosso dalla redazione di Comune-info nella sezione 3I della scuola secondaria di I° grado “’Istituto Comprensivo Parco della Vittoria” di Roma, una delle numerose iniziative del progetto Scappare (Scuole aperte e partecipate in rete), che coinvolge tre istituti comprensivi romani (Manin, Fratelli Bandiera, Parco della Vittoria). Scappare è un progetto selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.