
Roma città eterna e città globale, ma anche città bonacciona e solidale, resta in realtà prima di tutto un territorio costituito da tante città differenti, alcune molto distanti tra loro. Per provare a conoscerla meglio, condividere punti di vista e legare storie di vita quotidiana romana abbiamo proposto ai ragazzi e alle ragazze (seconda media) del laboratorio pomeridiano di giornalismo, di guardarla da prospettive abbastanza insolite con una ricerca collettiva che ha utilizzato diversi generi giornalistici.
Città solidale
La prima prospettiva è quella della solidarietà, spesso poco riconosciuta, e prende spunto da una delle città immaginarie raccontate da Italo Calvino nel romanzo Le città invisibili: Ersilia. il racconto è dedicato alle relazioni tra le persone che, come fili invisibili, sono l’anima viva di qualsiasi città. La lettura di quel testo è stata affiancata da un documentario del Comitato di quartiere romano del Quarticciolo su una bellissima esperienza di mutuo aiuto popolare avvenuta durante la pandemia.
I ragazzi hanno poi condiviso storie di solidarietà di loro conoscenza. Alcune sono state scritte qui:
Città partecipata
La seconda prospettiva è quella della partecipazione, cioè la capacità dei cittadini, anche dei più giovani, di contribuire alle trasformazioni della città. Questo il tema al centro dell’intervista realizzata dai ragazzi e discussa con attenzione, ad Elena Andreoni, urbanista dello staff dell’Assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, da sempre attenta alla relazione tra gioco e spazi pubblici (leggi Trasformare gli spazi comuni). Significative soprattutto le domande su come recuperare spazi abbandonati e su come rendere le scuole più belle:
Città antirazzista, accogliente e interculturale
Un paio di appuntamenti hanno affrontato, da punti di vista differenti, come i processi migratori stanno cambiando Roma, ma anche come sia importante imparare a riconoscere e a mettere in discussione ogni giorno stereotipi e pregiudizi (quarta prospettiva).
Il primo appuntamento ha visto il coinvolgimento di due operatrici culturali preparatissime dell’Ong Cric che hanno proposto un brillante Gioco-quiz sull’Africa per far comprendere ai ragazzi quanto poco sappiamo della storia, della cultura, della geografia, della società del continente africano (l’attività rientrava tra le iniziative promosse in tutta Italia per la Settimana d’azione contro il razzismo, organizzata dall’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei ministri).
Il secondo appuntamento è stato invece costruito intorno a un’altra attività ludica, il “Giochi del chi”, attraverso il quale si è discusso a lungo su cosa abbiamo in comune con gli altri, prima di guardare insieme un servizio giornalistico dedicato all’associazione Baobab experience, impegnata a Roma sui temi dell’accoglienza nell’area della Stazione Tiburtina, cioè a due passi dalla scuola Fratelli Bandiera.
Città critica
La quarta prospettiva proposta ha messo al centro un primato speciale e incoraggiante per il futuro della città: Roma è il comune con più ettari di verde d’Europa, con quasi 200 mila ettari di terre rurali intorno a sé. Anche per questo molti cittadini hanno cominciato a riunirsi in piccoli gruppi per fare la spesa insieme da aziende a conduzione familiare del Lazio. Dopo una prima attività di approfondimento sui temi del consumo critico, per saperne di più di filiera corta e agricoltura biologica, i ragazzi hanno intervistato i responsabili del Gruppo di acquisto solidale “Gordiani in comune”:
Città di borgate
L’ultima prospettiva ha valorizzato uno reportage fotografico curato da Pasquale Liguori, dal titolo Borgate, il libro Guida alla Roma ribelle (Voland edizioni, scritto da Rosa Mordenti, Viola Mordenti, Lorenzo Sansonetti e Giuliano Santoro) e il sito Romasparita.eu. Il reportage raccoglie fotografie sulle dodici borgate ufficiali di Roma, scoperte attraverso un gioco che ha permesso la ricostruzione di una mappa di Roma. Il libro, invece, è stato presentato partendo dalle pagine su Michele Bolgia, ferroviere ucciso alla Fosse Ardeatine, a cui è dedicata dal 1946 una targa alla Stazione Tiburtina per aver salvato molte persone quando nella stazione passavano i treni diretti ai lager. Attraverso Romasparita.eu, infine, è stato possibile fare un viaggio nel tempo per osservare alcune trasformazioni del quartiere intorno alla scuola Fratelli Bandiera.

Qui l’intervista realizzata dai ragazzi a Pasquale Liguori: